Le torri dei palazzi di villa a Cornigliano                                    (Di Lorenzo Bisio storico dell’arte)

Lo storico skyline di Cornigliano, a partire dal XVI secolo, era caratterizzato dalla magnifica presenza delle ville gentilizie la cui mole veniva stemperata dalle slanciate e al contempo imponenti torri di pertinenza.
Una ricostruzione di questo panorama l’ha offerta Gustavo Dufour nel dipinto che realizzò ad inizio Novecento partendo da una serie di fotografie risalenti al 1870.
Rappresentò le ville, le torri, i giardini e i campi nel momento di massimo splendore, tramandando ai posteri quello che era stata Cornigliano per diversi secoli: una località di villeggiatura.
Ai giorni nostri questo tessuto storico, sul quale è sorta e si è sviluppata l’attuale Cornigliano, è ancora ben visibile e un occhio ben allenato e curioso può ricostruire il passato anche guardandosi intorno durante una passeggiata o una commissione.
Vi è da dire innanzitutto che su 24 edifici storici di villa annoverati nei catasti e nelle topografie antiche, ne sono presenti ai giorni nostri 23 anche se alcuni sono in condizioni molto precarie.
La ripetizione degli stessi elementi disposti in successione quali i palazzi padronali, i muri di cinta e le torri di avvistamento, creano una vera e propria aggregazione vicinale con un senso di continuità che in caso di attacco aveva anche fini difensivi.
Tutto ciò è ravvisabile nel nucleo centrale di palazzi realizzati dalla famiglia Spinola ubicato attorno alla chiesa di San Giacomo comprendenti le ville Spinola-Muratori, Spinola-Narisano e Spinola-Dufour sia di Levante che di Ponente.
Le torri tutt’oggi visibili nella loro interezza nella delegazione sono 5: quella di villa Gentile-Bickley, Spinola-Muratori, Spinola-Narisano e Spinola-Dufour sia di Levante che di Ponente ma in realtà vi è una sesta torre ossia quella di villa Spinola-Canepa vicino ai giardini Melis, la cui parte sommitale venne abbattuta durante i bombardamenti alleati del 1943.
In origine le torri, data la loro funzione difensiva e di avvistamento delle navi barbaresche, erano staccate dai palazzi e solo in epoche successive vennero accorpate a questi come emerge dal confronto tra le topografie storiche e quelle attuali. Esemplificativa in tal senso è quella realizzata dal Vinzoni nel 1773.
Questo processo di accorpamento, ben visibile e documentato in villa Spinola-Narisano ad esempio, comportò modifiche strutturali interne e non sempre si riscontrano i vani originari delle torri specialmente nelle parti inferiori anticamente adibite a cisterne.
L’accesso alle torri dai palazzi era garantito tramite una passerella o una scala retraibile come testimonia Gustavo Dufour nella descrizione della villa Spinola-Dufour de Levante.
Le mutate condizioni storico-politiche, ambientali nonché militari provocarono un nuovo utilizzo delle torri che via via diventarono elementi integrati nei palazzi con funzioni evidentemente diverse da quelle originarie, e che tuttavia legavano con la loro presenza le famiglie dei proprietari alla loro levatura nobiliare.
Rimane comunque indubbia e ben visibile l’antica funzione che esercitavano, si dà anche il caso che proprio la torre di villa Gentile-Bickley sia documentata in una supplica ai padri del comune datata 1549, nella quale Ambrogio Gentile, il proprietario, chiede di poter costruire una torre “pro tutella sua et suorum”.
Attualmente quasi tutte le torri sono restaurate e utilizzate, l’accesso è forse un po’ difficoltoso e sporadico ma si è riusciti a conservarle e valorizzarle.
La torre di villa Spinola-Muratori però costituisce un’eccezione; infatti necessiterebbe di interventi urgenti di restauro e valorizzazione per poterla rendere accessibile alla cittadinanza al fine di poter godere il panorama della nostra cara ex delegazione da un inedito e storico punto di osservazione.

 

 

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