Alla scoperta della Villa Spinola-Canepa a Cornigliano Ligure – A cura di Lorenzo Bisio storico dell’arte
Quest’interessante edificio, oggi isolato e poco visibile nel contesto dei giardini Melis, è parte dell’antico nucleo di ville quattro-cinquecentesche che caratterizzavano con la loro imponenza architettonica e la disposizione in sequenza, il paesaggio rurale lungo l’antica arteria di via alla chiesa di San Giacomo, che univa Genova col Ponente (ndr. le attuali via Cervetto e via Tonale).
In posizione defilata rispetto la strada principale, ma isolato nel verde più a monte, il palazzo segue l’andamento del terreno in pendio.
Gustavo Dufour nel suo libro “Cornigliano, dalla seconda metà del 1800 ai primi decenni del 1900” descrive così l’allora ancor visibile accesso originario alla villa: “… si accedeva (al palazzo) per una breve salita e un arco, con nicchia della Madonna, assai pittoresco, ora demolito per formare l’area delle scuole”.
Il palazzo, edificio “prealessiano” di origini tardo quattrocentesche o di primo Cinquecento, conserva tutt’oggi diversi elementi della struttura originaria e dal punto di vista storico ed architettonico è di straordinaria importanza.
La torre, posta a monte dell’edificio, venne colpita durante i bombardamenti alleati del 1943 e ne rimane visibile ai giorni nostri solo una parte, in quanto quella sommitale andò distrutta, ma oltre ad avere sue immagini in qualche cartolina d’epoca, sempre il Dufour ne tramanda la memoria descrivendola come: “bella torre coronata da una parte sporgente su becchelli e coperta a tetto”.
L’ ingresso del palazzo, verso mare, dava in origine su quello che doveva essere il perduto giardino padronale; nell’atrio è visibile un’interessantissima volta a ombrello su peducci in pietra nera a goccia, che assieme alla volta a padiglione lunettata del salone del pian terreno, costituiscono i pregevolissimi ambienti originari tardo quattrocenteschi dell’edificio.
Nel piano nobile si può riscontrare la presenza di due sale voltate con affreschi di scene tratte dalla mitologia, decorazioni a grottesche e lunette raffiguranti paesaggi di villa risalenti alla metà del Cinquecento.
I temi mitologici raffigurati nei due ambienti sono “Diana e Callisto” e il “Ratto di Proserpina”; l’impianto decorativo delle volte consiste in un riquadro centrale, concepito come se fosse una sorta di quadro affisso sul soffitto e visto dal basso (ndr. quadro riportato)attorniato da una decorazione ornamentale con motivi figurativi a grottesche, che fungendo da direttrici dello spazio visivo intervengono sullo spazio reale della volta, andandone a modificare la struttura architettonica.
A seguito della caduta della volta a canniccio nel salone del piano nobile è stata rinvenuta l’originaria copertura del corpo di fabbrica definita “a canestro”, eseguita con molta probabilità per rimanere a vista; questo è un aspetto molto interessante riscontrabile anche in altre ville del Quattrocento e Cinquecento genovese.
L’edificio doveva pertanto avere coperture distinte sui diversi corpi di fabbrica, che Gustavo Dufour definisce nel suo libro come “tetti multipli”, ancora frequenti nell’Ottocento.
La vita e l’evoluzione architettonica di questo palazzo abbraccia quindi diverse fasi della storia di Cornigliano: compare infatti per la prima volta nel 1781 nella topografia del Brusco e i proprietari risultano gli Spinola-Barbases, subì in seguito diversi passaggi di proprietà,dal duca Raffaele De Ferrari agli Scolopi e dalla famiglia Ghio ai Canepa, fino all’acquisto da parte del Comune di Cornigliano nel 1924 per la realizzazione delle scuole vicine al municipio nel 1935.
Il progetto della scuola venne messo a punto dall’Ufficio Tecnico di Cornigliano e in un primo momento Villa Spinola–Canepa venne adattata per l’uso scolastico in attesa della costruzione del nuovo fabbricato che doveva sorgervi accanto, sacrificando parte del giardino della villa e alterando l’assetto originario dell’edificio.
Nonostante le evidenti alterazioni subite nel Novecento, i pregi di questo edificio meriterebbero una maggiore considerazione da parte delle istituzioni e un necessario sapiente restauro.
Focus
Una possibile ricostruzione di come la villa appariva in passato si è resa possibile grazie ad uno studio da parte del socio Ascovil (Associazione delle ville di Cornigliano) Dott. Roberto Ferrara e del presidente Dott. Filippo Tassara, coadiuvati per la realizzazione del rendering dell’edificio dagli studenti dell’Università di Genova diretti dal Prof. Alessandro De Gloria e per la parte storico-scientifica dal socio Ascovil Dott. Lorenzo Bisio.
Oltre alla mancata ricostruzione della torre dopo la Seconda Guerra Mondiale, e la costruzione nel 1935 della Scuola Domenico Ferrero gravante sul prospetto di ponente della villa, occorre segnalare che la loggia del palazzo venne murata, che la terrazza venne sopraelevata andando a chiudere l’accesso ad arco e il viale che in origine la collegava con la sovrastante villa Spinola-De Ferrari.
Alcune tracce di questo percorso sono tutt’oggi riscontrabili dietro la villa in corrispondenza della curva più in alto nel viale dell’Istituto Calasanzio.
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