VILLA DURAZZO BOMBRINI SEC. XVIII (Cornigliano Ligure)
Una delle più grandiose residenze private costruite a Genova nel settecento. Progettata dall’architetto francese De Cotte nel 1747; il portico venne aggiunto nel 1778 dal genovese Andrea Tagliafichi. Costruita a partire dal 1752 per il Marchese di Gabiano, Giacomo Filippo Durazzo II, è un prezioso e innovativo esempio di architettura residenziale del XVIII secolo.
L’impianto è quello tipico delle dimore aristocratiche francesi, con un corpo di fabbrica centrale e due ali laterali attorno ad una vasta corte, struttura piuttosto inconsueta per il contesto genovese, ancora fortemente legato alle diffusissime architetture di tipo cinquecentesco. L’interno dell’edificio è caratterizzato da un imponente scalone marmoreo a sbalzo ed ospita due tele di Francesco Solimena, datate intorno al 1717. Un primo importante avvenimento, che ha modificato la fisionomia del parco, è stata la costruzione, nel 1856, della nuova ferrovia Genova – Voltri, destinata a tagliare il legame dell’edificio con il mare. Nel 1778 la residenza viene rimaneggiata dal genovese Andrea Tagliafichi. La storia del palazzo ha registrato diversi passaggi di proprietà.
Nel 1865 la villa divenne proprietà della casa reale di Savoia, ed il re Vittorio Emanuele II la elesse a residenza estiva del figlio, il principe Oddone di Savoia. Dopo la sua prematura scomparsa, avvenuta nel 1866, la villa venne messa nuovamente in vendita.
Nel 1872 passò al cavaliere Patrone e alla fine del XIX secolo alla famiglia Bombrini. Nel XX secolo divenne proprietà di varie aziende genovesi che ne insediarono gli uffici (principalmente Ansaldo e Italsider). Dal 2008 l’edificio è di proprietà della società “Per Cornigliano“, una società costituita appositamente nell’ambito dell’azione di recupero delle aree de – industrializzate di Cornigliano. È inoltre sede della Genova Liguria Film Commission. Il parco di circa 6000 mq è stato ristrutturato e aperto al pubblico nel 2009 ed ogni estate ospita eventi culturali di vario genere, mostre, eventi musicali, spettacoli e conferenze.
La camera delle meraviglie di Villa Durazzo Bombrini di Lorenzo Bisio storico dell’arte
Villa Durazzo Bombrini rappresenta uno dei gioielli storico-artistici di Cornigliano e del Municipio VI Medio Ponente, è infatti parte integrante della storia e della vita quotidiana dell’ex delegazione. La grandiosa residenza di villeggiatura per la nobile famiglia dei Durazzo, subì diversi passaggi di proprietà arrivando in seguito ad ospitare gli uffici prima dell’Ansaldo e in seguito dell’Italsider. Attualmente è sede della Società per Cornigliano S.p.A. eal suo interno vi sono realtà come Genova Liguria Film Commission e il CpI Ponente, oltre ad ospitare eventi culturali, museali, mostre, spettacoli e conferenze aperte alla cittadinanza. A molti è nota la sua storia e suoi splendidi ambienti, ma pochi sanno che verso il 1780 Giacomo Filippo Durazzo III,terzoproprietario dell’edificio, adibì l’ala di levante del palazzo a “gabinetto” nel quale conservare i suoi esemplari di storia naturale, l’ambiente prese il nome dicamera delle meraviglie o wunderkammer.
In questi particolari ambienti, presenti in molte residenze nobiliari europee dal XVI al XVIII secolo, i collezionisti conservavano ed esponevano in armadi, scaffali e vetrine create appositamente le loro raccolte di oggetti, che potevano destare meravigliaagli ospiti e potevano comprendere sia esemplari relativi alla storia naturale (animali imbalsamati, rocce, minerali, pietre rare o preziose, coralli, perle, erborarii, semi di frutti esotici, conchiglie) che oggetti creati dall’uomo quali strumenti scientifici, invenzioni meccaniche, carte geografiche, monete, cammei, rarità archeologiche e oggetti d’arte ed esotici. Attraverso i libri dei conti relativi ai lavori eseguiti nel palazzo per il riadattamento degli ambienti tra il 1781 e il 1788, in base ai progetti dell’architetto Andrea Tagliafichi, conosciamo come era strutturata e quali collezioni conservava.
La wunderkammer consisteva in spaziosi ambienti nei quali i reperti naturali erano disposti in mobili dotati di vetrate che ne permettevano la completa visibilità e disposti secondo l’ordine di Linneo.
Nel 1781 venne realizzata la struttura interna della prima sala del museo, la seconda nel 1783, la terza nel 1784 e la quarta nel 1788. Un resoconto del 1787ci rivela come erano esposti nelle sale i diaspri, le agate, i pesci fossili e i marmi; da altre fonti emerge che tutti i pezzi erano numerati; anfibi rettili e pesci erano conservati sotto spirito in vasetti di cristallo, altri pesci erano essiccati e disposti su tavole lignee, gli uccelli erano montati su piedistalli similmente ai mammiferi, e tutti gli esemplari erano dotati di cartellino esplicativo. Giacomo Filippo oltre ad acquistare esemplari già preparati ne commissionò molti da imbalsamare, in particolar modo, pesci e uccelli per essere poi esposti. Diversi medici vennero ingaggiati per le preparazioni tassidermiche tra i quali anche medici di famiglia dei Durazzo come Pietro Bonomi e dal 1783 Francesco De Barbieri.
Dal 1805 fu il figlio di Giacomo Filippo, Marcello Durazzo, in qualità di erede ad occuparsi del museo, annesso al quale vi era un laboratorio per le preparazioni che dal 1780 al 1812 realizzò 390 uccelli imbalsamati locali ed esotici, 93 pesci, 68 quadrupedi, 43 tra rettili e anfibi, ma vi erano anche esemplari comprati già preparati quali pelli di leone, zebra, tigre reale, visone, renna ed altri animaliacquistati presso pellicciai. Le altre collezioni che vi trovavano dimora consistevano in minerali, farfalle, conchiglie e fossili. Queste collezioni oltre a suscitare stupore e meraviglia potevano aumentare il prestigio sociale dei collezionisti oltre a costituire una tangibile ricchezza materiale e culturale.
La camera delle meraviglie pertanto, è da considerarsi all’origine del nostro concetto di museo poiché vi si unisce al concetto di meraviglioso, il bisogno di una sistematica conoscenza scientifica.
Immagini tratte da Wikipedia e Google Maps
https://da.wikipedia.org/wiki/Raritetskabinet#/media/Fil:RitrattoMuseoFerranteImperato.jpg
vedi anche. Area ex gasometri ILVA Cenni storici – Pro Loco Cornigliano