VILLA  GENTILE  BICKLEY SEC. XVI (Cornigliano ligure)

Villa cinquecentesca con torre sua preesistente quattrocentesca. Da sempre di proprietà della famiglia Gentile è indicata nella mappa di Matteo Vinzoni del 1757 come casa di Marcantonio Gentile. La cappella interna è del 1668. E’ oggi sede della civica Biblioteca Guerrazzi.

Villa Gentile-Bickley tra manierismo, barocco e Rocaille di Lorenzo Bisio storico dell’arte

Questo palazzo di villa, con le sue volumetrie tipicamente cinquecentesche, apparteneva alla nobile famiglia genovese dei Gentile la cui presenza a Cornigliano è documentata già nel XIV secolo.

Una loro proprietà doveva esistere certamente quando nel 1549Ambrogio Gentile chiede ai PP. del Comune di poter edificare nella sua proprietà una torre “pro tutella sua et suorum”.

Tutt’oggi la torre è ancora ben visibile seppur incorporata nell’edificio e domina l’inizio dell’antica via alla Chiesa di San Giacomo, conosciuta oggi come via Cervetto.

L’attuale edificio è frutto di successivi ampliamenti e aggiornamenti di gusto; a seguito dei recenti restauri le preesistenze più antiche sono state riscontrate in alcuni vani del corpo di fabbrica che precede la torre, mentre gli ambienti voltati dell’ingresso e dell’accesso al giardino risalgono alla fase cinquecentesca, anche se occultate da volte in canniccio di gusto settecentesco.

La stratificazione degli apparati decorativi all’interno degli ambienti della villa mostra l’evoluzione del gusto della committenza e occorre segnalare come la fase barocca sia ancora ben presente nonostante alcuni interventi di restauro tardo ottocenteschi.

Gustavo Dufour nella descrizione del palazzo nel suo testo “Cornigliano Ligure dalla seconda metà del 1800ai primi decenni del 1900” infatti, riporta che “era intonacato e affrescato in fondoverde, aveva dinnanzi un giardino con bella vasca barocca quadrangolare e intorno sedili ed aiuole cinti di cornici di marmo tutto in sagomatura barocca con volute sugli angoli” (…), inoltre di come i restauri cancellarono sistematicamente ogni traccia di barocco dal giardino e dai prospetti delle facciate, unificandole mediante una decorazione di gusto classicista.

I principali ambienti del palazzo al piano terra e al piano nobile presentano decorazioni a stucco di gusto rocaille, (ndr. con il termine Rocaille si intende una fase dello stile rococò) risalenti a un generale rinnovamento dell’edificio avvenuto nel Settecento, che vedono ampie campiture color pastello delimitate da cornici mosse e intervallate da serti realizzati a rilievo con foglie e fiori.

Nel piano nobile sono visibili tracce delle più antiche decorazioni interne dell’edificio, risalenti alla fase cinquecentesca e a quella seicentesca, preziosamente delimitate da mosse cornici in stucco Rocaille in modo tale da integrarle nell’impianto decorativo: si tratta del salone ove alle pareti sono presenti i resti di due grandi dipinti raffiguranti “dei paesaggi montani, proprietà dei Gentile” (come tramandato dal Dufour) e quelli sulla volta del contiguo salotto, realizzati dal pittore Andrea Ansaldo tra il 1625 e il 1630, rappresentano il tema eroico di Orazio Coclite che respinge gli Etruschi sul ponte Sublicio.

Ciò che più colpisce riguardo le decorazioni del palazzo è come si sia potuta armonizzare la grandiosa spazialità tipica del gusto barocco, ben visibile negli affreschi dell’Ansaldo, con l’impianto decorativo rocaille, cosa non sempre riscontrabile.

Volendo fare un confronto a titolo d’esempio infatti, a villa Durazzo-Bombrini non è visibile una simile stratificazione e i mutamenti nel gusto della decorazione, in quanto il palazzo venne realizzato a partire dal 1752 ricalcando dal punto di vista architettonico e decorativo l’impianto degli hotels francesi con gli interni in stile Rocaille.

FOCUS

Nel salotto attiguo al salone del piano nobile della villa è possibile ammirare gli affreschi del pittore voltrese Andrea Ansaldo (1585-1638) raffiguranti sei condottieri antichi in armi trionfalmente assisi entro cornici modanate a stucco di gusto Rocaille, mentre sulla sommità è presente iltema eroico di Orazio Coclite che respinge gli Etruschi sul ponte Sublicio.

Il tema dell’affresco, tratto da Tito Livio (Ab Urbe Condita II,10), intendeva celebrare il committente Pietro Maria Gentile il quale aveva servito con abnegazione la patria contro Carlo Emanuele I di Savoia nella guerra che mosse contro la Repubblica di Genova nel 1625.

Giardino di villa con albero monumentale
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