VILLA DI GIO’ PIETRO SERRA  SEC. XVII CORNIGLIANO LIGURE

Il palazzo, affacciato sul Ponte di Cornigliano, appartenne fino alla metà dell’ottocento alla famiglia Serra. Il prospetto principale, oggi ridimensionato, presentava in origine una facciata simmetrica a 5 assi finestra. Conserva ancora le balaustre in marmo con mensole scolpite e il semplice portale arcuato all’ingresso principale.

Alla scoperta della Villa di Gio Pietro Serra

di Lorenzo Bisio storico dell’arte

 

Questa villa suburbana conosciuta anche come Villa Pietra o Oleificio Sbragi, poco distante dall’imbocco di Corso Perrone, un tempo affacciata sul Polcevera e sita al principio della Salita Padre Umile, risulta seminascosta dai moderni edifici sorti attorno.

In passato, però, la sua posizione risultava dominante in quanto era poco distante dalla foce del Polcevera, dal ponte di Cornigliano e in posizione sopraelevata rispetto l’asse viario che conduce verso Campi oltre a trovarsi all’inizio dell’antico percorso che conduceva verso Coronata. Tutt’oggi però, nonostante l’alterato contesto paesaggistico, mostra il suo valore storico-architettonico e può offrirci un ottimo esempio di come altri edifici storici di Cornigliano abbiano subito molteplici cambiamenti d’uso e trasformazioni. Il palazzo di villa, architettonicamente databile al Seicento, appare già nel 1757 nelle planimetrie del Vinzoni e risulta appartenere al nobile Gio Pietro Serra.

In base a studi delle mappe catastali presso l’Archivio di Stato di Genova, la famiglia Serra ne conservò la proprietà fino al 1864 circa, subì in seguito diversi passaggi di proprietà e venne coinvolta nel processo di industrializzazione del ponente, passando ai fratelli Alfredo e Francesco Rossi che la adibirono a fabbrica di turaccioli. Nel 1934 il palazzo venne sottoposto a vincolo, in quanto si riscontrava la presenza di dipinti al suo interno e un inquadramento storico come “palazzo patrizio secentesco”. I terreni circostanti vennero venduti alla famiglia Rolla e a Vittorio Emanuele II di Savoia Re d’Italia, separando per sempre il palazzo dalle sue dipendenze a carattere agricolo-ortivo nella piana lungo il Polcevera. Successivamente la proprietà passò all’Oleificio Sbragi, le cui esigenze di carattere produttivo ne alterarono pesantemente i volumi e i caratteri architettonici con un ampliamento ad est e modificandone gli interni.

A seguito dell’abbandono del palazzo, utilizzato per scopi industriali fino a metà degli anni ’80 circa, il degrado nelle facciate aumentò progressivamente fino al restauro del 2012 da parte di A.R.T.E. della Provincia di Genova e alla sua trasformazione in abitazioni popolari. Il prospetto principale della villa verso il fiume, oggi ridimensionato, presentava in origine una facciata simmetrica a cinque assi finestra con ingresso centrale. Il palazzo di villa, articolato in pian terreno, piano nobile con relativo ammezzato, sottotetto e tetto di ardesia a padiglione, in base a fotografie di fine Ottocento era preceduto da un parterre con aiuole e alberi, collegato alla quota del piano terreno tramite due simmetriche rampe monumentali ancora esistenti. Conserva ancora le balaustre e le mensole marmoree scolpite, il semplice portale arcuato all’ingresso principale e la soprastante nicchia con la statua della Madonna. Sulle facciate rimangono alcune tracce della decorazione ad affresco e anche gli interni mantengono alcune decorazioni databili al XVIII secolo. Il recente intervento di recupero della villa e dell’intera area circostante ad essa ha permesso, oltre alla creazione di otto abitazioni, di preservare e valorizzare un interessante esemplare di villa della tradizione costruttiva ligure del XVII secolo e di contribuire alla progressiva riqualificazione di Cornigliano.

Menu